VIVERE PER SEMPRE Una popolazione sempre più longeva, i suoi problemi e le risposte della ricerca

Modera l’incontro Gianluca Dotti
Prevenire e arrestare la fragilità e il declino cognitivo, garantendo una buona qualità della vita nell’invecchiamento. È questa una delle maggiori sfide per la sanità del 21° secolo: la maggiore aspettativa di vita - in Italia nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani - si traduce infatti in un significativo aumento del numero di persone affette da demenza che, com’è noto, si manifesta soprattutto negli anziani. 
Quali sono le risposte della ricerca a questa sfida?  Ne parlano le ricercatrici e i ricercatori del NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino ospiti di GiovedìScienza del 10 marzo dal titolo “Vivere per sempre”, trasmesso a partire dalle 17:45 in diretta streaming dai laboratori dell’Istituto, all'interno del comprensorio dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO).
La puntata, moderata dal giornalista scientifico Gianluca Dotti, inizierà con un breve racconto sulla storia del NICO a cura del suo direttore, il prof. Alessandro Vercelli: dalla nascita della Fondazione Cavalieri Ottolenghi all’inaugurazione dell’Istituto nel 2010, fino ai festeggiamenti per il decennale con la band torinese dei Subsonica. A seguire quattro focus sulla ricerca multidisciplinare dedicata all’invecchiamento. Nel primo, la prof.ssa Annalisa Buffo spiegherà gli studi sulla plasticità cerebrale, una leva per invecchiare bene e curare il cervello.  E poi i neuroni immaturi, un caso misterioso di plasticità cerebrale raccontato dal prof. Luca Bonfanti. La prof.ssa Marina Boido parlerà invece degli studi dedicati a contrastare l’invecchiamento dei muscoli, ovvero la fragilità fisica nell’anziano. La prof.ssa Elena Tamagno, infine, spiegherà come oggi la ricerca si concentri sui fattori di rischio in grado di determinare nel tempo l’insorgere della malattia di Alzheimer: da qui gli studi sui marker predittivi, sull’effetto protettivo della dieta sui danni neuronali e sul ruolo della frammentazione del sonno nella progressione della malattia.