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Direzione sanitaria aziendale

Si riaccendono i riflettori sulla malattia di Alzheimer

Ripartono i gruppi dei famigliari interrotti dalla pandemia

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID19, ha colpito in modo drammatico la fascia di popolazione più anziana ed i soggetti "fragili".
Tra i più colpiti ci sono i pazienti affetti da malattia di Alzheimer o da altre forme demenze che per effetto del lock-down sono stati isolati in casa con gravi conseguenze sulla propria salute e su quella dei propri famigliari, i caregivers.
Le norme di sicurezza e il distanziamento messe in atto, sicuramente necessarie nella gestione dell’emergenza, hanno però portato ad aumentare la sensazione di solitudine e di abbandono all’interno dei nuclei familiari che affrontano il grande problema della demenza e non solo: in molte situazioni si sono intensificati i disturbi comportamentali associati alla patologia, con un conseguente aumento dello stress e della complessità nella gestione del malato.
In questi mesi sono state numerose le chiamate telefoniche da parte di familiari di pazienti dementi che chiedevano aiuto in quanto le condizioni cliniche del loro famigliare erano peggiorate repentinamente così come le difficoltà a farne fronte. I disturbi più frequentemente riferiti sono il peggioramento dell'insonnia, wandering, agitazione e spesso l'aumento dell'aggressività verbale e in qualche caso anche fisica.
Il Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenza dell’AOU San Luigi Gonzaga, diretto dal Dott. Fausto Fantò, ha sentito l’urgenza di riproporre i gruppi di sostegno psicologico dedicati ai famigliari, già attivi prima della pandemia e interrotti per rispettare le ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
L’obiettivo del progetto è sostenere i familiari coinvolti in prima linea nella gestione del paziente con demenza e accompagnarli nella costruzione di un’assistenza efficace ed emotivamente gestibile, aggravata da mesi di isolamento e abbandono.


Gli incontri sono iniziati giovedì 26 giugno, “Sentire il loro vissuto è stato interessante e istruttivo”, commenta il dott. Fantò, “gli incontri proseguiranno per tutto il mese di luglio e si terranno nello splendido salotto del cortile della biblioteca dell’Ospedale San Luigi, all’aperto e con le dovute precauzioni. Un grazie alla Direzione della AOU San Luigi Gonzaga e al Prof. Furlan, Presidente della Onlus, per l’ospitalità”.

Nelle stesse giornate, sarà possibile partecipare alla rassegna organizzata dalla Biblioteca ‘Ricominciamo dal racconto: letture d’autore lette da attori’: una serie di appuntamenti curati da artisti che leggeranno brani teatrali tratti dalla letteratura italiana. Gli incontri per i familiari saranno organizzati appositamente nelle stesse giornate in modo da poter agevolare l’incontro tra benessere e cultura, che come sappiamo, ha un forte impatto sulla salute psicofisica delle persone.

L’aspettativa è che sviluppando delle nuove risorse nel caregiver, da mettere in campo nella cura del malato, si ottenga un miglioramento della qualità della vita di entrambi, con ricadute positive su tutta la famiglia. Sono stati definiti degli specifici obiettivi da perseguire durante gli incontri, tra cui - Fornire informazioni riguardanti la malattia in modo da facilitare la comprensione rispetto i sintomi e i cambiamenti comportamentali riscontrati nel malato - Accompagnare i familiari nella comprensione dell’importanza della storia di vita del malato - Fornire strategie funzionali alla gestione dei disturbi comportamentali, una migliore capacità comunicativa e di coinvolgimento del malato nelle attività quotidiane - Portare il benessere del caregiver al centro, dando spazio alle emozioni, alla loro comprensione e alla loro gestione - Fornire strumenti pratici per la gestione dello stress e dell’ansia.