Dipartimento
Direzione sanitaria aziendale

Precisazioni articolo 28 aprile

In riferimento all'articolo pubblicato ieri, 29 aprile, sul quotidiano La Repubblica con titolo "Mascherine solo ai malati i sanitari non le indossino", la Direzione dell'AOU San Luigi precisa che l'informativa a cui si fa riferimento in realtà è una email inviata ai referenti aziendali della ditta esterna, appaltatrice del servizio di pulizia,In riferimento all’articolo pubblicato ieri, 29 aprile, sul quotidiano La Repubblica con titolo “Mascherine solo ai malati i sanitari non le indossino”, la Direzione dell’AOU San Luigi precisa che l’informativa a cui si fa riferimento in realtà è una email inviata ai referenti aziendali della ditta esterna, appaltatrice del servizio di pulizia, che riprende le disposizioni per la protezione della diffusione del coronavirus emanate dalla Regione Piemonte in data 6/3/2020 nelle quali, al punto 7, viene citato testualmente “non è necessario indossare la mascherina nelle aree comuni (reparti, corridoi, aree amministrative, aree pubbliche)”; la stessa mail è stata inviata per conoscenza ai coordinatori sanitari (caposala).

Pertanto le indicazioni contenute nella mail, diversamente da quanto citato nell’articolo, si riferiscono al personale addetto alle pulizie della ditta esterna che opera in tutti gli ambienti ospedalieri (reparti, servizi, aree comuni, uffici amministrativi…), ma che non ha contatto diretto con il paziente, con i suoi effetti personali e con le attrezzature diagnostiche; queste ultime sono d’uso e mantenimento, comprese le pulizie, esclusivo del personale sanitario ospedaliero.

Nella medesima email si dà chiaramente indicazione agli operatori della ditta di pulizie del divieto di accedere, senza idonei dispositivi di protezione, alle camere di degenza ove sono ricoverati pazienti con sospetto COVID; è inoltre precisato che l’uso dei dispositivi di protezione e le misure di sicurezza da rispettare sono loro indicati dai coordinatori dei reparti, o sostituti, secondo l’area in cui si sta operando, mantenendo comunque sempre la distanza di almeno un metro dai pazienti, come indicato anche dalla circolare regionale allegata alla stessa mail.

In ogni caso nulla è cambiato rispetto alle modalità di trasmissione della malattia che avviene mediante droplets e quindi la semplice azione di indossare la mascherina chirurgica e il lavaggio frequente delle mani rappresentano la principale manovra di contenimento del contagio.

La circolare, inoltre, aveva come fine un uso razionale delle risorse e non la riduzione di una ipotetica psicosi (al 7 marzo in tutto il Piemonte erano segnalati 207 casi positivi su una popolazione di circa 4 milioni e mezzo di abitanti); in ogni caso, nonostante la difficoltà negli approvvigionamenti di dispositivi di protezione di quei giorni, citate anche dai media, non sono mai emerse carenze delle forniture appropriate al personale.